Lo stripping

Lo stripping

Lo stripping è una tecnica di ricambio del mantello, una sorta di muta impiegata per rinnovare il pelo di copertura. Questo metodo incute a volte qualche timore, forse perché si esegue con il coltellino, strumento potenzialmente pericoloso. Niente panico però, il metodo in sé non comporta problemi particolari, a condizione di imparare le basi fin dall’inizio e di sapere quali errori bisogna evitare. Si comincia in genere da sopra la schiena, un po’ oltre il garrese. Il coltellino si tiene in modo fermo (ma senza contrazione) tra il pollice e l’indice. Le altre tre dita mantengono il manico del coltellino contro il palmo della mano. L’indice passa sopra il coltellino la cui lama poggia sul pollice. Per effettuare lo stripping, il pollice si sposta e afferra una piccola ciocca di pelo, poi la blocca contro la lama. Con un gesto secco, ma non brutale, si strappa allora la ciocca, poi si prende la seguente e così di seguito. Occorre far partire il movimento dal gomito, senza alcuna torsione del polso, che deve anzi rimanere assolutamente immobile, come se fosse “ingessato”. L’erronea applicazione della tecnica è quasi sempre dovuta alla rotazione del polso, che ha come effetto quello di tagliare il pelo e non di strapparlo. Per essere certi di compiere il movimento giusto, osservate il ciuffo che vi rimane in mano. Se, i peli sono stati strappati nel modo corretto devono essere visibili i bulbi. Anche l’altra mano giova un ruolo molto importante perché tiene ferma la pelle a monte della zona da strippare, cosa che evita al cane di provare dolore; l’animale può manifestare al massimo un lieve fastidio o volersi grattare, ma non deve mai comunque agitarsi o piangere. Se lo fa, significa che gli state facendo male e che quindi non state procedendo nel modo corretto.

Qualche precisazione

Al momento dello stripping, bisogna fare attenzione a spostarsi in modo regolare lungo la zona da trattare perché rimanendo troppo a lungo nella stessa zona si finisce per fare un buco. Allora è meglio procedere in modo regolare per ottenere un risultato omogeneo, riservandosi la possibilità di tornare in seguito su una zona che non risulta sufficientemente accorciata. Come per la tosatura, è importante procedere nel senso del pelo. In orizzontale sulla schiena, in verticale sulle spalle, di sbieco lungo i fianchi, all’indietro nelle cosce… All’inizio, non esitate a passare regolarmente il cardatore (morbido) sulle zone trattate per osservare il risultato. Per il vostro amico, non esitate a tosare, o meglio, a sfoltire con le forbici sfoltitrici nelle zone troppo sensibili per lo stripping (gola, contorno dell’ano, petto, natiche…). Sappiate utilizzare dei coltellini adatti alla lunghezza voluta. Denti larghi per la schiena, denti stretti per le zone più corte con il pelo più sottile (spalla, articolazioni). Infine, perché lo stripping possa dirsi riuscito bisogna soprattutto che sembri naturale. I passaggi tra le zone corte e quelle lasciate lunghe devono essere quasi invisibili e si ottengono con le forbici sfoltitrici. La tecnica migliore consiste nel lavorare facendo scivolare le forbici sotto il pelo, ciocca per ciocca, sempre nel senso in cui crescono. Date uno o due colpi di forbici nello spessore. Poi spazzolate via il pelo con il cardatore morbido o con un pettine. Procedete così fino a ottenere il risultato voluto. Vi capiterà spesso di constatare differenze di qualità nel pelo di uno stesso cane. Così, la parte finale della sella (il rettangolo che si stende dal garrese fino alla base della coda), vale a dire la regione dei reni, presenta di frequente un pelo migliore. Su certi cani a pelo molto duro è possibile strippare anche la testa (il cranio e la superficie delle orecchie), anche se in genere, solo nei soggetti non destinati a esposizioni di bellezza, si preferisce trattarla con la tosatrice o le forbici. Basatevi sulla qualità del pelo del cane. Là dove è molto duro e si strappa facilmente, adoperare la tosatrice sarebbe inopportuno e poco efficace. Al contrario non ostinatevi a voler effettuare lo stripping a qualsiasi costo su un pelo morbido che non vuole “venir via”: in questo caso potete tosare senza problemi, tenendo presente che, una volta tosato, il pelo non potrà più essere strippato, ma andrà sempre tosato. Ricordate che perfino su un buon pelo ci sono delle zone naturalmente più sensibili, in cui il cane non apprezza per niente lo stripping, come la parte posteriore delle cosce e le natiche. Strippate ciò che potete e sfoltite il resto con le forbici sfoltitrici. Ecco tutto ciò che riguarda la tecnica. Il resto dipende da quanto volete avvicinarvi allo standard della razza.

stripping cane, tecnica stripping, toelettatura stripping, mantello duro, cura del pelo, grooming professionale, rimozione pelo morto, attrezzi per stripping, coltelli stripping, toelettatura manuale, manutenzione mantello, setter inglese